Vernici Atossiche e ecocompatibili - Pittore fai da te
Continua la nostra guida del pittore fai da te con le vernici dette atossiche e ecocompatibili ovvero le pitture che vengono dìluite in acqua anziché con solventi chimici.
Il termine "atossico" viene spesso utilizato in modo generico per indicare prodotti non dannosi per la salute e per l'ambiente.
In modo più specifico, le differenze riguardano la composizione e i solventi contenuti nella pittura.
Questi prodotti hanno una bassa emissione di contenuti volatili ossigenati [Voc] cioè di sostanze inquinanti e, di conseguenza, un minore impatto ambientale e tossicologico.
L'emissione di sostanze nocive riguarda soprattutto la fase applicativa della vernice o della pittura, durante la quale evaporano i solventi in esse contenuti.
Per la tinteggìerura delle pareti, è consigliabile scegliere prodotti diluiti in acqua, detti anche idropitture.
Ne esistono di diversi tipi, lavabili o semilavabili a seconda del grado di impermeabilizzazione della superficie trattata.
Sono del tutto inodori.
Anche per verniciare superfici metalliche e in legno esistono smalti, impregnanti e oli a base di acqua.
I prodotti all'acqua hanno ancora costi nettamente superiori rispetto a quelli a base solvente.
lnoltre, per alcuni tipi di applicazione e in determinate condizioni, non permettono di ottenere gli stessi risultati in termini di durata e adesione al supporto.
Come riconoscere le vernici atossiche o ecocompatibili
Alcuni prodotti sono caratterizzati dal marchio Ecolabel che rappresenta per il consumatore una certificazione di qualità, di sicurezza per la salute e di ecocompatibilità.
Per le pitture e le vernici il marchio indica in particolare: l'uso di pigmenti derivanti da processi compatibili dal punto di vista ambientale; un minore rilascio di solventi; l'assenza di metalli pesanti, di sostanze tossiche e cancerogene.
ln base alla normativa europea, da qualche anno è obbligatorio che i prodotti con componenti nocivi per l'ambiente o tossici riportino sulla confezione specifici simboli o diclture.
Dal 2007 infine, è entrata in vigore una nuova normativa in base alla quale il prodotto deve indicare la quantità e la tipologia di solventi presenti.